Cancro curato con Kalanchoe e alimentazione. Testimonianza di Enrique Carriòn

Trascrizione in italiano del video

Mi chiamo Enrique Carrión e il 25 febbraio mi hanno trovato un carcinoma con trombo della vena porta.

Mi diedero chemio in compresse. Ho passato dei momenti terribili.

Il 27 luglio mi hanno ricoverato nuovamente in ospedale, la dottoressa mi tolse tutte le medicine e mi diede solo una cura contro il dolore.

Le visite erano ogni mese.

Il 3 settembre feci una visita che… Quando sono entrato nella sala, pensavo di entrare in una di queste in cui si mettono i morti perché nemmeno mi guardavano in faccia. Mi dicevano soltanto se sentivo dolore. Io le dicevo “dottoressa non mi fa male”. Mi disse “ci vediamo il prossimo mese”.

Il 5 settembre successivo volevo cambiare medico e fino al 26 dicembre non mi diedero nessuno.

Il signor Josep Pamies l’ho conosciuto la terza settimana di ottobre. Arrivai distrutto alla sua serra. Feci la strada con mio cugino, in auto e non fu bello, lo feci senza entusiasmo, senza allegria e quando lo vidi gli raccontai la mia storia e mi disse: “tu non morirai di questo. Prendi tutti i giorni 30 grammi di Kalanchoe Daigremontiana e Pinnata, e le combini.”

E così ho fatto. Fino a ieri, che ho riposato. Il 26 dicembre – ah, insieme con l’alimentazione della dottoressa Odile – questa l’ho fatta, e si tratta di vera alimentazione perché io ero spacciato e stavo per morire per la dottoressa.

Il 26 dicembre il dottore, il nuovo oncologo mi fa delle nuove analisi e io avevo già preso la kalanchoe che lui mi aveva regalato, me ne portai due – tre mazzetti. Oggi ho otto mazzetti.

Quindi, il 20 gennaio l’oncologo mi dice che il mio tumore si è disintegrato, si è svuotato. La vena porta circola, ma ci sono ancora dei puntini verdi, eh dei puntini bianchi che sradicheremo con delle nuove iniezioni che esistono.

Ma io continuo a prendere la kalanchoe, continuo a seguire l’alimentazione perché ero senza trattamento e l’unica cosa che mi ha curato è stato il mio atteggiamento innanzitutto, la voglia di vivere, l’abbraccio che mi diede questo signore che incontrai nel percorso e il nuovo oncologo, che mi ha aperto anche un altro cammino.

Prendo in considerazione le due cose, ma l’alimentazione è molto importante perché io la sto subendo, ancora la sto subendo.

Questa settimana farò delle analisi perché queste iniezioni colpiscono il sistema respiratorio però per me, questo vuoto che ha creato nel mio cancro è stato grazie alla kalanchoe e grazie all’alimentazione. Non alla medicina.

Perché ancora non seguo nessuna cura. Inizierò adesso una nuova cura per sradicare questi punti.

E nient’altro, posso condividere questo con voi.

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